Figurativo, nitido realista, pittore capace, Ilo riproduce molto bene, candidamente e senza ossessioni perfezionistiche il repertorio di modelli che egli stesso mette accuratamente in posa. Sia per i profani, che per i più smaliziati, un bravo pittore. E come tale si dichiara, con un accento di orgoglio che sottintende le difficoltà connesse ad una scelta davvero non facile di vita. Disegna e dipinge da giovanissimo, fin dagli studi fatti in
Accademia, nella sua Albania, poi sviluppati professionalmente in vari luoghi d’Italia e d’Europa. Tradizionalista raffinato, tecnicamente preparato ad affrontare anche difficili prove di perizia pittorica, nelle sue tele ritrae elementi naturali presi dal vero e li arricchisce con un’ impronta personale, distaccandoli da schematizzazioni accademiche e rappresentandone gli aspetti più nobili, a volte impreziositi da una ricerca estetizzante in modalità quasi asettica, quasi sfiorando il surrealismo. Che sia una melagrana o una ciotola di legno colma di frutta, un piccolo mazzo di rose, magari incellofanato, o una ricca composizione di fiori collocata in un vaso, oppure un insieme di candidi vasi e di piccoli oggetti, il tutto composto e ordinato su piani d’ appoggio lucidati e riflettenti o su tavolini corredati da tovaglie di cui si può vedere persino la trama; che sia il ritratto aulico di due anziani coniugi o l’omaggio panoramico all’enrosadira: sostenuto da anni di mestiere, Ilo è nitido, chiaro, pulito nei volumi, nelle inquadrature, nei chiaroscuri; maestro nel conferire tridimensionalità, lucentezza e contrasto cromatico. Un passo in più, e il suo diventa realismo magico. Nature morte, fiori, paesaggi, ritratti: un repertorio classico che travalica il contemporaneo e che riesce ancora a spiazzare, a dare gusto e benevolenza al realismo in pittura, che quasi sfacciatamente ripropone la semplicità di modelli visibilmente riconoscibili senza implicazioni mentali. Oltre alla rappresentazione, l’autore: nel panorama espressivo, Ilo rivendica una posizione a prima vista anacronistica, quella del cultore di Belle Arti, che tiene conto delle sapienze da manuale, che conosce i sistemi di imprimitura e di preparazione dei colori, i canoni di un’ arte «ortodossa» nei confronti di quella che ha detto addio alla forma, che la recupera negli oggetti trovati, o che la trasforma in pixel. Ilo si colloca in questo tritatutto con il coraggio del mestiere. Sa di incontrare il gusto di molti e gestisce il suo talento con coerenza e senza compromessi. Ilo, artista albanese, a Bolzano dal 1992, caso abbastanza raro di pittore che vive d’ arte e solo d’ arte, con una quantità di aneddoti da raccontare. Soprattutto, un grande ottimista: in un certo senso, egli è ciò che dipinge, nell’ insieme e nei dettagli. Severino Perelda